Si sono concluse con il provvedimento di archiviazione nei confronti della presidente Roberta Nocelli le indagini relative alla fuga di monossido di carbonio a causa del cattivo funzionamento dell'impianto termico negli spogliatoi del San Giovanni Paolo II di Matelica che provocò l'intossicazione di alcuni giovani calciatori.
La posizione della Nocelli – assistita dall’Avv. Manuel Formica e, per gli aspetti tecnici, dall’Ing. Giorgio Domizi – è stata archiviata con nettezza: dalla consulenza tecnica depositata in Procura già in data 18.4.2019, e poi confermata dalla richiesta di archiviazione del Pubblico Ministero e dal conforme decreto del GIP di Macerata dello scorso gennaio, infatti, risulta che la responsabilità di detto malfunzionamento e delle conseguenti lesioni non può esserle addebitata in alcun modo. Ciò perché la Nocelli era per l’appunto Presidente della S.S. Matelica Calcio, società che gestiva l’impianto sportivo, mentre l’installazione, la manutenzione e la gestione dell’impianto termico erano affidate ad altri.
“Sin da subito era chiaro – ha commentato la Nocelli – che il Matelica da me rappresentato non poteva essere responsabile per quanto accaduto. Le recenti determinazioni del Pubblico Ministero e del GIP di Macerata ora mi sollevano dal peso di essere anche solo formalmente coinvolta. Non potrò comunque dimenticare quanto accaduto, la paura per le conseguenze sulle persone, il panico dei ragazzi coinvolti, compreso mio figlio. Sono stati giorni difficili per tutti e mi auguro che quanto prima venga fatta completa chiarezza, anche per rispetto delle famiglie che ci hanno dato e continuano a darci fiducia, mandando i loro figli a giocare a calcio nella nostra Società e nel nostro impianto. Per noi la sicurezza è essenziale e abbiamo certezza assoluta circa l’impiantistica oggi utilizzata. A fronte di talune cattiverie che hanno coinvolto anche la mia famiglia, in ogni modo, sono felice che, in relazione al gravissimo accaduto, la verità su di me sia stata pienamente ristabilita”.
Nella foto: i campioni di coraggio classe 2006 protagonisti del triste episodio.
Fuga di monossido al Giovanni Paolo II, archiviazione per la presidente Nocelli
Mercoledì, 17 Febbraio 2021 15:17 Scritto da Fabio Ubaldi Letto 402 volte Clicca per ascolare il testo Fuga di monossido al Giovanni Paolo II, archiviazione per la presidente Nocelli Si sono concluse con il provvedimento di archiviazione nei confronti della presidente Roberta Nocelli le indagini relative alla fuga di monossido di carbonio a causa del cattivo funzionamento dellimpianto termico negli spogliatoi del San Giovanni Paolo II di Matelica che provocò lintossicazione di alcuni giovani calciatori. La posizione della Nocelli – assistita dall’Avv. Manuel Formica e, per gli aspetti tecnici, dall’Ing. Giorgio Domizi – è stata archiviata con nettezza: dalla consulenza tecnica depositata in Procura già in data 18.4.2019, e poi confermata dalla richiesta di archiviazione del Pubblico Ministero e dal conforme decreto del GIP di Macerata dello scorso gennaio, infatti, risulta che la responsabilità di detto malfunzionamento e delle conseguenti lesioni non può esserle addebitata in alcun modo. Ciò perché la Nocelli era per l’appunto Presidente della S.S. Matelica Calcio, società che gestiva l’impianto sportivo, mentre l’installazione, la manutenzione e la gestione dell’impianto termico erano affidate ad altri.“Sin da subito era chiaro – ha commentato la Nocelli – che il Matelica da me rappresentato non poteva essere responsabile per quanto accaduto. Le recenti determinazioni del Pubblico Ministero e del GIP di Macerata ora mi sollevano dal peso di essere anche solo formalmente coinvolta. Non potrò comunque dimenticare quanto accaduto, la paura per le conseguenze sulle persone, il panico dei ragazzi coinvolti, compreso mio figlio. Sono stati giorni difficili per tutti e mi auguro che quanto prima venga fatta completa chiarezza, anche per rispetto delle famiglie che ci hanno dato e continuano a darci fiducia, mandando i loro figli a giocare a calcio nella nostra Società e nel nostro impianto. Per noi la sicurezza è essenziale e abbiamo certezza assoluta circa l’impiantistica oggi utilizzata. A fronte di talune cattiverie che hanno coinvolto anche la mia famiglia, in ogni modo, sono felice che, in relazione al gravissimo accaduto, la verità su di me sia stata pienamente ristabilita”.Nella foto: i campioni di coraggio classe 2006 protagonisti del triste episodio.Si sono concluse con il provvedimento di archiviazione nei confronti della presidente Roberta Nocelli le indagini relative alla fuga di monossido di carbonio a causa del cattivo funzionamento dell'impianto termico negli spogliatoi del San Giovanni Paolo II di Matelica che provocò l'intossicazione di alcuni giovani calciatori.
La posizione della Nocelli – assistita dall’Avv. Manuel Formica e, per gli aspetti tecnici, dall’Ing. Giorgio Domizi – è stata archiviata con nettezza: dalla consulenza tecnica depositata in Procura già in data 18.4.2019, e poi confermata dalla richiesta di archiviazione del Pubblico Ministero e dal conforme decreto del GIP di Macerata dello scorso gennaio, infatti, risulta che la responsabilità di detto malfunzionamento e delle conseguenti lesioni non può esserle addebitata in alcun modo. Ciò perché la Nocelli era per l’appunto Presidente della S.S. Matelica Calcio, società che gestiva l’impianto sportivo, mentre l’installazione, la manutenzione e la gestione dell’impianto termico erano affidate ad altri.
“Sin da subito era chiaro – ha commentato la Nocelli – che il Matelica da me rappresentato non poteva essere responsabile per quanto accaduto. Le recenti determinazioni del Pubblico Ministero e del GIP di Macerata ora mi sollevano dal peso di essere anche solo formalmente coinvolta. Non potrò comunque dimenticare quanto accaduto, la paura per le conseguenze sulle persone, il panico dei ragazzi coinvolti, compreso mio figlio. Sono stati giorni difficili per tutti e mi auguro che quanto prima venga fatta completa chiarezza, anche per rispetto delle famiglie che ci hanno dato e continuano a darci fiducia, mandando i loro figli a giocare a calcio nella nostra Società e nel nostro impianto. Per noi la sicurezza è essenziale e abbiamo certezza assoluta circa l’impiantistica oggi utilizzata. A fronte di talune cattiverie che hanno coinvolto anche la mia famiglia, in ogni modo, sono felice che, in relazione al gravissimo accaduto, la verità su di me sia stata pienamente ristabilita”.
Nella foto: i campioni di coraggio classe 2006 protagonisti del triste episodio.