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Matelica: C...siamo In evidenza

Venerdì, 22 Maggio 2020 12:19 Scritto da  Letto 3212 volte
  Clicca per ascolare il testo Matelica: C...siamo Un anno fa, il 18 maggio 2019 il Matelica festeggiava il primo trofeo di grande prestigio per la società: la coppa Italia dilettanti. Oggi arriva dal Consiglio di Lega l’ufficialità del passaggio alla serie superiore causa lo stop forzato dovuto all’emergenza Covid19 dei campionati dilettantistici. Vengono “cristallizzate” le classifiche e il Matelica capolista del girone F di serie D al momento dello stop forzato sarà promossa, come le altre capoliste degli altri gironi, in serie C.Il presidente Mauro Canil auspicava sicuramente il passaggio di categoria, ma avrebbe voluto vincere il campionato battagliando fino alla fine con le lodevoli contendenti fino all’ultima giornata sul campo. Il destino non ha voluto questo epilogo, ma a scanso di equivoci il Matelica ha vinto sul campo comunque. Al momento dello stop i numeri parlavano e parlano molto chiaro: 55 punti in 26 giornate, 49 reti fatte e 17 subite, 16 vittorie, 7 pareggi e solo 3 sconfitte, una differenza reti di +32.  Il Campobasso, grande avversario dal prestigioso blasone, a 3 punti, ma con una differenza reti di +23 con 47 gol fatti e 24 subiti. Numeri che certificano la legittima vittoria del Matelica di Mauro Canil. Il Presidente chiede ai vertici del calcio condizioni gestionali migliori, da imprenditore accorto e lungimirante sa che tante società di serie C soffrono per i costi di gestione non coperti dagli introiti e se i ricavi non pareggiano almeno i costi la triste parola “fallimento” diventerebbe una costante insostenibile. Questo dice Mauro Canil: Giochiamo lo sport più bello del mondo, valorizziamo i giovani, offriamo uno spettacolo ad un pubblico appassionato, ma a costi sostenibili altrimenti il bel giocattolo non funziona, anzi si rompe e non riparte. La vittoria della Coppa del 2019 Detto questo dall’umile cronista per fugare eventuali dubbi decisionali da parte del Presidente che rimarrà per sempre nell’albo d’oro del Matelica Calcio, dobbiamo evidenziare i grandi meriti del “Presidente”.Sono stato testimone oculare della storia del Matelica dal 1990 ad oggi, con il Presidente Silvano Passero dal 1997 sono stato anche “La voce” del Matelica in radio e voglio ringraziare di questa opportunità concessami Mario Staffolani il “capo” di Radio C1, ecco che ritorna la bella lettera “C”. Tribuna Stadio la costola sportiva di Radio C1 è stata sempre presente nei momenti importanti di questo importante sodalizio. Mauro Canil, i latini dicevano “omen nomen” e chi piu’ di lui rispecchia questo detto?   Le iniziali MC, la nostra provincia, hanno provato a convincerlo nel capoluogo, lui ha detto no grazie, amo Matelica. Dal Veneto ha scelto di vivere qui, vicino alla “sua” azienda modello e ha rilevato da Silvano Passero, mio primo mentore, il Matelica Calcio nel 2010. Ha applicato al Matelica calcio l’organizzazione delle sue aziende: correttezza, impegno, programmazione. Non una formula magica, ma lavoro serio, gli uomini giusti al posto giusto, come se stesso. In dieci anni con calma, ma con decisione ha strutturato una squadra dilettantistica in una squadra professionista mantenendo la “familiarità” delle cose semplici. Tutti i giocatori quando vengono a Matelica trovano un ambiente ideale per rendere al meglio, una città piccola e vivibile, tifosi appassionati ma discreti senza eccessi, anzi a volte allo stadio Giovanni Paolo II sembra di stare a teatro per il tifo moderato, senza eccessi, come Matelica. Il mister Gianluca Colavitto La forza del Presidente è stata questa: un ambiente familiare reso professionale, un pò il “Chievo della serie D” amo descriverlo. Come non pensare al presidente Gianluca Campedelli, anche lui imprenditore veneto di una squadra familiare espressione di un quartiere di Verona? Ecco io ho sempre visto il Matelica come il Chievo e immagino che Mauro Canil parli in dialetto col Campedelli per avere ulteriori consigli su come si mantiene un ambiente sano e familiare tra i professionisti. Magari un Matelica vs Chievo per festeggiare la C iniziale di Campedelli e di Canil!In dieci anni non si è fatto molto, ma moltissimo: la vittoria nel campionato di promozione, la vittoria in eccellenza e poi la serie D sempre ad alti livelli, a volte anche sbagliando qualche scelta per inesperienza, ma tanta era la voglia di competere ed anche di stupire battagliando con nobili decadute come Ancona, Maceratese, Fano, Fermana, Pesaro, Cesena fino al Campobasso. Il Matelica ha sempre risposto “presente”, noi siamo qui siamo piccoli ma grandi, non strilliamo, non ci lamentiamo, facciamo i fatti, facciamo “la Storia”.   Canil e il DS Micciola L’incontro decisivo per Mauro Canil è stato quello con Francesco Micciola da oggi solo “IL DIRETTORE”. Mauro Canil ad un certo punto decise che la figura più importante in una squadra di calcio è e deve essere il direttore sportivo, l’uomo di campo e di ufficio, colui che lega i progetti della società con chi poi li deve applicare in campo: diciamo l’uomo di governo, che riferisce al vertice, a chi decide. Francesco Micciola in due anni ha bruciato le tappe e ha trovato quello che cercava anche lui, da sempre: serietà, programmazione, fiducia. Lui ha portato la sua esperienza, la sua voglia di vincere sempre sul campo, sempre con il lavoro. Il Presidente si è riconosciuto in lui e gli ha consegnato “le chiavi” del Matelica Calcio.Lui ha ringraziato e gli ha consegnato la C, ancora questa lettera che ricorre tipo un mantra un piacevole Mantra. Ad ottobre del 2019 il buon Francesco, di concerto con il Presidente, ha preso una decisione che ai più era sembrata azzardata: sostituire Pierfrancesco Battistini con Gianluca Colavitto. Sentivo i tifosi commentare: Come? Ha vinto lultima partita e lo cacciano?.   No, non lo cacciano per il campionato partito a rilento; lo cacciano, come dicevano loro, perché è uscito in malo modo dalla Coppa Italia, il fiore all’occhiello del Presidente e del Direttore! Battistini non aveva capito che quella Coppa Italia vinta era l’orgoglio, il biglietto da visita bordato d’oro del Presidente, non poteva essere diventato improvvisamente carta straccia e quello è stato l’inizio della fine per Battistini e l’inizio del sogno per Gianluca Colavitto. Gianluca da oggi per tutti “IL MISTER”, uomo di profonda umiltà e pertanto di grande intelligenza, non a caso laureato e non che ce ne siano tanti di mister laureati. Al di là di questa nota non solo di colore, riecco la C, la C di Colavitto, la G di Gianluca, la G di Gioia. “IL DIRETTORE” si ricorda del binomio vincente di Vasto e non ha dubbi, telefona al “MISTER” e gli dice Gianlù vieni a Matelica che voglio andare in C con te! Gianluca sa che se Francesco lo chiama è perché sa che con lui ogni traguardo è possibile, certo quel traguardo allora ad ottobre era molto lontano, lontanissimo. Notaresco non perdeva un colpo, Recanati inseguiva fiera e certa del sorpasso prima o poi, solo Campobasso stentava come Matelica, ma “IL DIRETTORE”, in una trasmissione sportiva che resterà nella storia del Matelica, disse che il Matelica doveva provarci fino alla fine perchè ha i mezzi e la voglia per farlo! Il conduttore gli chiedeva che so del Campobasso o del Notaresco e lui rispondeva veloce poi aggiungeva: Il Matelica ce la può fare, tutti devono lavorare per quello! Il nostro obiettivo sia chiaro a tutti è quello e quello sarà fino all’ultima partita. E lo disse per un ora abbondante. Questo aneddoto per rappresentare la voglia di vincere del “DIRETTORE”. La sponda giusta come detto, l’ebbe da Gianluca Colavitto. Sono entrato subito in sintonia con il “MISTER”, era piacevole parlare di calcio con lui quando per caso ci incontravamo al bar alle 6 del mattino. Io per andare al lavoro, lui che già studiava il programma di allenamento, tra un cappuccino ed un cornetto. Si discuteva del Matelica e degli avversari con spettatrice interessata Marina del “Dolce Sogno” che preparava i cappuccini! Si il “Dolce Sogno” si è avverato Gianluca. Il 2021 è l’anno del Centenario della fondazione del Matelica Calcio. Un sogno che parte da molto lontano: era il 2010, era iniziata l’era della Famiglia Canil….Mauro, Sabrina e Denis noi ora C siamo!   Maurizio Fontenova  
Matelica: C...siamo

 

Un anno fa, il 18 maggio 2019 il Matelica festeggiava il primo trofeo di grande prestigio per la società: la coppa Italia dilettanti. Oggi arriva dal Consiglio di Lega l’ufficialità del passaggio alla serie superiore causa lo stop forzato dovuto all’emergenza Covid19 dei campionati dilettantistici. Vengono “cristallizzate” le classifiche e il Matelica capolista del girone F di serie D al momento dello stop forzato sarà promossa, come le altre capoliste degli altri gironi, in serie C.
Il presidente Mauro Canil auspicava sicuramente il passaggio di categoria, ma avrebbe voluto vincere il campionato battagliando fino alla fine con le lodevoli contendenti fino all’ultima giornata sul campo. Il destino non ha voluto questo epilogo, ma a scanso di equivoci il Matelica ha vinto sul campo comunque. Al momento dello stop i numeri parlavano e parlano molto chiaro: 55 punti in 26 giornate, 49 reti fatte e 17 subite, 16 vittorie, 7 pareggi e solo 3 sconfitte, una differenza reti di +32.  Il Campobasso, grande avversario dal prestigioso blasone, a 3 punti, ma con una differenza reti di +23 con 47 gol fatti e 24 subiti. Numeri che certificano la legittima vittoria del Matelica di Mauro Canil. Il Presidente chiede ai vertici del calcio condizioni gestionali migliori, da imprenditore accorto e lungimirante sa che tante società di serie C soffrono per i costi di gestione non coperti dagli introiti e se i ricavi non pareggiano almeno i costi la triste parola “fallimento” diventerebbe una costante insostenibile. Questo dice Mauro Canil: "Giochiamo lo sport più bello del mondo, valorizziamo i giovani, offriamo uno spettacolo ad un pubblico appassionato, ma a costi sostenibili altrimenti il bel giocattolo non funziona, anzi si rompe e non riparte".

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La vittoria della Coppa del 2019

Detto questo dall’umile cronista per fugare eventuali dubbi decisionali da parte del Presidente che rimarrà per sempre nell’albo d’oro del Matelica Calcio, dobbiamo evidenziare i grandi meriti del “Presidente”.
Sono stato testimone oculare della storia del Matelica dal 1990 ad oggi, con il Presidente Silvano Passero dal 1997 sono stato anche “La voce” del Matelica in radio e voglio ringraziare di questa opportunità concessami Mario Staffolani il “capo” di Radio C1, ecco che ritorna la bella lettera “C”. Tribuna Stadio la costola sportiva di Radio C1 è stata sempre presente nei momenti importanti di questo importante sodalizio.
Mauro Canil, i latini dicevano “omen nomen” e chi piu’ di lui rispecchia questo detto?   Le iniziali MC, la nostra provincia, hanno provato a convincerlo nel capoluogo, lui ha detto "no grazie, amo Matelica". Dal Veneto ha scelto di vivere qui, vicino alla “sua” azienda modello e ha rilevato da Silvano Passero, mio primo mentore, il Matelica Calcio nel 2010. Ha applicato al Matelica calcio l’organizzazione delle sue aziende: correttezza, impegno, programmazione. Non una formula magica, ma lavoro serio, gli uomini giusti al posto giusto, come se stesso. In dieci anni con calma, ma con decisione ha strutturato una squadra dilettantistica in una squadra professionista mantenendo la “familiarità” delle cose semplici. Tutti i giocatori quando vengono a Matelica trovano un ambiente ideale per rendere al meglio, una città piccola e vivibile, tifosi appassionati ma discreti senza eccessi, anzi a volte allo stadio Giovanni Paolo II sembra di stare a teatro per il tifo moderato, senza eccessi, come Matelica.

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Il mister Gianluca Colavitto

La forza del Presidente è stata questa: un ambiente familiare reso professionale, un pò il “Chievo della serie D” amo descriverlo. Come non pensare al presidente Gianluca Campedelli, anche lui imprenditore veneto di una squadra familiare espressione di un quartiere di Verona? Ecco io ho sempre visto il Matelica come il Chievo e immagino che Mauro Canil parli in dialetto col Campedelli per avere ulteriori consigli su come si mantiene un ambiente sano e familiare tra i professionisti. Magari un Matelica vs Chievo per festeggiare la C iniziale di Campedelli e di Canil!
In dieci anni non si è fatto molto, ma moltissimo: la vittoria nel campionato di promozione, la vittoria in eccellenza e poi la serie D sempre ad alti livelli, a volte anche sbagliando qualche scelta per inesperienza, ma tanta era la voglia di competere ed anche di stupire battagliando con nobili decadute come Ancona, Maceratese, Fano, Fermana, Pesaro, Cesena fino al Campobasso. Il Matelica ha sempre risposto “presente”, noi siamo qui siamo piccoli ma grandi, non strilliamo, non ci lamentiamo, facciamo i fatti, facciamo “la Storia”.

 Canil micciola insieme

Canil e il DS Micciola

L’incontro decisivo per Mauro Canil è stato quello con Francesco Micciola da oggi solo “IL DIRETTORE”. Mauro Canil ad un certo punto decise che la figura più importante in una squadra di calcio è e deve essere il direttore sportivo, l’uomo di campo e di ufficio, colui che lega i progetti della società con chi poi li deve applicare in campo: diciamo l’uomo di governo, che riferisce al vertice, a chi decide. Francesco Micciola in due anni ha bruciato le tappe e ha trovato quello che cercava anche lui, da sempre: serietà, programmazione, fiducia. Lui ha portato la sua esperienza, la sua voglia di vincere sempre sul campo, sempre con il lavoro. Il Presidente si è riconosciuto in lui e gli ha consegnato “le chiavi” del Matelica Calcio.
Lui ha ringraziato e gli ha consegnato la C, ancora questa lettera che ricorre tipo un mantra un piacevole Mantra. Ad ottobre del 2019 il buon Francesco, di concerto con il Presidente, ha preso una decisione che ai più era sembrata azzardata: sostituire Pierfrancesco Battistini con Gianluca Colavitto. Sentivo i tifosi commentare: "Come? Ha vinto l'ultima partita e lo cacciano?".

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No, non lo cacciano per il campionato partito a rilento; lo cacciano, come dicevano loro, perché è uscito in malo modo dalla Coppa Italia, il fiore all’occhiello del Presidente e del Direttore! Battistini non aveva capito che quella Coppa Italia vinta era l’orgoglio, il biglietto da visita bordato d’oro del Presidente, non poteva essere diventato improvvisamente carta straccia e quello è stato l’inizio della fine per Battistini e l’inizio del sogno per Gianluca Colavitto. Gianluca da oggi per tutti “IL MISTER”, uomo di profonda umiltà e pertanto di grande intelligenza, non a caso laureato e non che ce ne siano tanti di mister laureati. Al di là di questa nota non solo di colore, riecco la C, la C di Colavitto, la G di Gianluca, la G di Gioia.

“IL DIRETTORE” si ricorda del binomio vincente di Vasto e non ha dubbi, telefona al “MISTER” e gli dice Gianlù vieni a Matelica che voglio andare in C con te! Gianluca sa che se Francesco lo chiama è perché sa che con lui ogni traguardo è possibile, certo quel traguardo allora ad ottobre era molto lontano, lontanissimo. Notaresco non perdeva un colpo, Recanati inseguiva fiera e certa del sorpasso prima o poi, solo Campobasso stentava come Matelica, ma “IL DIRETTORE”, in una trasmissione sportiva che resterà nella storia del Matelica, disse che il Matelica doveva provarci fino alla fine perchè ha i mezzi e la voglia per farlo! Il conduttore gli chiedeva che so del Campobasso o del Notaresco e lui rispondeva veloce poi aggiungeva: "Il Matelica ce la può fare, tutti devono lavorare per quello! Il nostro obiettivo sia chiaro a tutti è quello e quello sarà fino all’ultima partita". E lo disse per un ora abbondante. Questo aneddoto per rappresentare la voglia di vincere del “DIRETTORE”. La sponda giusta come detto, l’ebbe da Gianluca Colavitto. Sono entrato subito in sintonia con il “MISTER”, era piacevole parlare di calcio con lui quando per caso ci incontravamo al bar alle 6 del mattino. Io per andare al lavoro, lui che già studiava il programma di allenamento, tra un cappuccino ed un cornetto. Si discuteva del Matelica e degli avversari con spettatrice interessata Marina del “Dolce Sogno” che preparava i cappuccini! Si il “Dolce Sogno” si è avverato Gianluca. Il 2021 è l’anno del Centenario della fondazione del Matelica Calcio. Un sogno che parte da molto lontano: era il 2010, era iniziata l’era della Famiglia Canil….Mauro, Sabrina e Denis noi ora C siamo!

 

Maurizio Fontenova

 

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