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Settempeda amarcord, 60 anni di storia dei colori biancorossi

Giovedì, 24 Ottobre 2019 10:20 Scritto da  Letto 411 volte
  Clicca per ascolare il testo Settempeda amarcord, 60 anni di storia dei colori biancorossi Stagione calcistica 59/60.Stagione calcistica 19/20. In mezzo ci sono sessant’anni di storia di calcio settempedano. Una sola squadra protagonista: la Settempeda. Cosa unisce le due squadre, quella di ieri e quella di oggi? La vittoria nel campionato di Seconda Categoria. E’ proprio così!Il destino ha voluto regalare alla storia della Settempeda questa bella e curiosa coincidenza che vogliamo celebrare. La squadra attuale, neo promossa in Prima Categoria, cerca ora di ripercorrere i fasti del passato, dopo gli anni in Seconda Categoria,inseguendo il sogno dipoter presto approdare in categorie superiori, proprio come riuscìalla squadra di quei tempi che ottenne una spinta decisiva da quella vittoria nel girone D nell’ormai lontanissimo 1959. Fu la prima di una lunga serie che vide la società biancorossa salire ai vertici del calcio marchigiano, perché quella stagione del 59’, iniziata nel mese di settembre, segnò la ripartenza del club e della squadra dopo una“pausa” forzata per varie cause.Il 1959 è stato l’anno in cui iniziò la costruzione dello stadio comunale che venne inaugurato ufficialmente nel 1960 e che fu utilizzato proprio in quella stagione vincente pur senza tribune, ma con la presenza in ogni gara casalinga di moltissimi sostenitori. Numerosi sono stati i protagonisti di quell’annata agonistica e, purtroppo, alcuni di questi non ci sono più, altriinvece ci sono ancora e ricordano nel dettaglio le belle vicende che vissero in quel periodo. Alla guida della società c’era l’indimenticato Presidente Lauro Sfrappini. Il consiglio direttivo, che in quei tempi si riuniva nella sede di Piazza del Popolo,era composto da nove membri(Ovidio Bartolacci, Aspreno Ciccarelli, Giancarlo Cristini, Luigi Massi, Alberto Pellegrino, Renato Sfrappini, Gualtiero Soverchia, Vincenzo Tomassini, Mario Uncini).Tra questi era molto attivo Vincenzo Tomassini che è stato protagonista e “voce” della Settempedadegli anni a venire e che nel 1959 ricopriva anche il ruolo di reclutare i giocatori(oggi d.s.). Narciso LauroEusebi era, invece, il segretario e oggi parla di quei tempi con emozione e con gli occhi sorridenti. La rosa della squadra era composta da ventidue giocatori fra i quali Ugo Cicconi, Carlo Striglio, Guglielmo Minocchi, Mariano Stronati, Silvano Traversi, Remo Travaglini, oggi memoria storica di quel gruppo,e da altri atleti settempedani come Alberto Dignani(recentemente scomparso). Oltre a questi c’erano i “rinforzi” da fuori come Fondato(allenatore-giocatore), Procopio(ala destra guizzante che segnava raffiche di gol), La Quaglia, Cappelletti, Mancinelli, Grassettini, Incitti, Savoretti, Bellini, Pierantoni, Malatini, Vernacchia. Una grande famiglia sotto i colori biancorossi, un gruppo di amici che dopo tanti anni sono rimasti legatissimi e che non mancano di sentirsi per le più svariate occasioni, segno che il legame nato con la maglia della Settempeda non è mai venuto meno.                                                                                                                                      Roberto Pellegrino
Settempeda amarcord, 60 anni di storia dei colori biancorossi

 

Stagione calcistica 59/60.Stagione calcistica 19/20. In mezzo ci sono sessant’anni di storia di calcio settempedano. Una sola squadra protagonista: la Settempeda. Cosa unisce le due squadre, quella di ieri e quella di oggi? La vittoria nel campionato di Seconda Categoria. E’ proprio così!Il destino ha voluto regalare alla storia della Settempeda questa bella e curiosa coincidenza che vogliamo celebrare. La squadra attuale, neo promossa in Prima Categoria, cerca ora di ripercorrere i fasti del passato, dopo gli anni in Seconda Categoria,inseguendo il sogno dipoter presto approdare in categorie superiori, proprio come riuscìalla squadra di quei tempi che ottenne una spinta decisiva da quella vittoria nel girone D nell’ormai lontanissimo 1959. Fu la prima di una lunga serie che vide la società biancorossa salire ai vertici del calcio marchigiano, perché quella stagione del 59’, iniziata nel mese di settembre, segnò la ripartenza del club e della squadra dopo una“pausa” forzata per varie cause.Il 1959 è stato l’anno in cui iniziò la costruzione dello stadio comunale che venne inaugurato ufficialmente nel 1960 e che fu utilizzato proprio in quella stagione vincente pur senza tribune, ma con la presenza in ogni gara casalinga di moltissimi sostenitori. Numerosi sono stati i protagonisti di quell’annata agonistica e, purtroppo, alcuni di questi non ci sono più, altriinvece ci sono ancora e ricordano nel dettaglio le belle vicende che vissero in quel periodo. Alla guida della società c’era l’indimenticato Presidente Lauro Sfrappini. Il consiglio direttivo, che in quei tempi si riuniva nella sede di Piazza del Popolo,era composto da nove membri(Ovidio Bartolacci, Aspreno Ciccarelli, Giancarlo Cristini, Luigi Massi, Alberto Pellegrino, Renato Sfrappini, Gualtiero Soverchia, Vincenzo Tomassini, Mario Uncini).Tra questi era molto attivo Vincenzo Tomassini che è stato protagonista e “voce” della Settempedadegli anni a venire e che nel 1959 ricopriva anche il ruolo di reclutare i giocatori(oggi d.s.). Narciso LauroEusebi era, invece, il segretario e oggi parla di quei tempi con emozione e con gli occhi sorridenti. La rosa della squadra era composta da ventidue giocatori fra i quali Ugo Cicconi, Carlo Striglio, Guglielmo Minocchi, Mariano Stronati, Silvano Traversi, Remo Travaglini, oggi memoria storica di quel gruppo,e da altri atleti settempedani come Alberto Dignani(recentemente scomparso). Oltre a questi c’erano i “rinforzi” da fuori come Fondato(allenatore-giocatore), Procopio(ala destra guizzante che segnava raffiche di gol), La Quaglia, Cappelletti, Mancinelli, Grassettini, Incitti, Savoretti, Bellini, Pierantoni, Malatini, Vernacchia. Una grande famiglia sotto i colori biancorossi, un gruppo di amici che dopo tanti anni sono rimasti legatissimi e che non mancano di sentirsi per le più svariate occasioni, segno che il legame nato con la maglia della Settempeda non è mai venuto meno.

                                                                                                                                     Roberto Pellegrino


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